
Il consiglio regionale della Lombardia obbliga gli ospedali a seppellire gli embrioni, compresi quelli provenienti da un aborto sotto i 5 mesi. Di fronte ad una decisione di questo tipo è facile usare belle parole. Finalmente la vita viene rispettata fin dall'inizio, senza essere trattata come se fosse materiale di scarto. Viene restituita al feto dignità di persona. L'obiezione sugli aumenti dei costi che questo provvedimento comporta è di basso profilo e decisamente fuori luogo dato il valore morale della questione. Insomma è un provvedimento che suscita particolare entusiasmo a tutti coloro che sono d'accordo con le battaglie portate avanti da gruppi come "il movimento per la vita". Sembra ci sia soltanto lo spazio per qualche frase antipatica come quella espressa per voce di un partito politico che parla di perversione ideologica senza fini. Alla donna che ha drammaticamente scelto di abortire dopo aver preso tale decisione sicuramente in modo sofferto, le si potrà dire che suo figlio è stato seppellito. Magari le si potrà anche dire che suo figlio che lei ha voluto che morisse adesso riposa in pace. Oppure, senza usare giri di parola, le si potrà semplicemente dire che il figlio che lei ha fatto uccidere non ha perso dignità perchè, siccome la vita è sacra, ora è in un luogo dove potrà ascoltare le preghiere dei fedeli. Infatti l'embrione è uno di noi, non è uno stadio di sviluppo che inizia dai gameti. L'embrione va rispettato a priori, senza considerare che il suo stato etico è condizionato dal contesto perchè una donna ha per lo meno l'obbligo morale di portare avanti la vita donatagli da Dio. Non ha più senso sforzarsi di salvare la vita di una bambina in modo prioritario rispetto a delle cellule che potenzialmente saranno voce, pensiero, coscienza, persona. Ma nel rispettare la vita in tutto il suo percorso di crescita, forse non ci si accorge che la si è ridotta ad un grumo di geni. Allora va detto chiaramente che questi tipi di provvedimento sono il frutto di una visione ossessiva della vita. Fatti da chi ha la presunzione di parlare per bocca di Dio. Tutta gente che è pronta a condannare il prossimo o meglio la prossima donna che non sarà in grado di portare avanti una gravidanza pur avendo avuto tutte le ragioni per abortire. Nessuna ha l'obbligo di essere una incubatrice perchè tra i suoi tanti difetti una donna che decide di abortire ha ancora coscienza di quale sia la differenza tra una persona e una definizione biologica di che cosa sia la vita. Altri invece saranno pronti a seppellire anche le unghie che si tagliano ogni giorno. Vogliono sporcare la coscienza degli altri per portare avanti le loro ideologie.
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