
Ci sono giovani che prendono a sprangate un poliziotto fino a provocarne la morte e giovani che pianificano omicidi e attentati nelle nuove brigate rosse. Sono giovani che giocano facendosi coinvolgere troppo dal gioco fino a farsi male. Nel primo caso non siamo in un video game dove si può ricominciare la partita con ancora tutti i protagonisti. Chi muore non torna, non ci sono altre vite. Nella vita reale i danni non vanno via con un semplice clic, non esiste il game over. Le proprie azioni possono avere delle conseguenze irreversibili. Nel secondo caso siamo di fronte a dei giovani che stanno facendo un gioco di ruolo. Ma qui la fantasia non è semplicemente ripianata su un tavolo di carte. Nel gruppo di giocatori ci può essere chi va oltre al bruciare un semplice portone di una sede di forza nuova. Sono giovani che non hanno capito che da un fuoco di paglia può nascere una tragedia. Si sono messi a giocare con le persone sbagliate. Rimarranno in castigo, forse capendo che alcuni giochi possono avere delle conseguenze negative. Sono proprio queste, le conseguenze, che alcuni giovani non riescono a valutare perchè sono cresciuti con la convinzione che tutto si può aggiustare, che su molte cose ci si può passare sopra. Allora quello che devono saper fare le persone che formano ed educano i ragazzi è quello di fargli capire che cosa può succedere, quali conseguenze può avere una causa.
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