11 febbraio 2007

FUORI DALLA CAVERNA


C'è una patetica voglia di ritorno al naturale. Patetica perchè assolutamente falsa. Per motivi ideologici e soltanto per questo si diffondono sempre di più persone che fanno appello alla natura, ammoniscono che non bisogna andare contro di essa. Ma è troppo facile farlo soltanto per quello che fa più comodo e che si addice di più alla propria propaganda ideologica. E' sicuramente giusto avere più coscienza del fatto che ci sono equilibri tra mondo naturale e artificiale che vanno controllati. Certamente Giulio Cesare non si chiese mai quanto avesse contribuito a disboscare parte dell'Europa, oggi invece tra rivoluzione agricola e industriale sappiamo bene quale influenza possano avere le nostre azioni. Ma non si tratta di discutere di ecologia. Il problema è che sento a destra e a manca di non andare contro natura. Se l'uomo dovesse seguire questo proposito dovrebbe tornare ancor prima dell'età della pietra. Che ci voglia attenzione in quello che facciamo è scontato, ma la coscienza dei rischi non può determinare la negazione di una scelta evolutiva che si può intraprendere. Se allora siamo onesti con noi stessi, andiamo tutti a piedi ed evitiamo così di andare velocemente con le nostre auto e contro natura, eliminando un numero considerevole di morti per incidenti stradali. In verità stiamo andando avanti ed è inevitabile che da parte di alcuni ci sia una sorta di reazione per paura. C'è nell'aria un cambiamento qualitativo considerevole nella nostra vita di tutti i giorni grazie al progresso e forse quello che veramente non bisogna fare è di dimenticarsi della natura.

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