15 febbraio 2007

BONJOUR LA FRANCE


Il 2007 è l'anno della Francia, ci sono le presidenziali. In una comunità europea come la nostra sono delle elezioni che hanno una certa rilevanza anche se dopo i falliti referendum sulla costituzione penso proprio che dai due candidati principali l'Europa verrà toccata soltanto di striscio. Tuttavia il ruolo di una nazione importante come la Francia non potrà mai essere marginale in un contesto dove le scelte di politica interna hanno sempre un' influenza inevitabile a livello continentale. La destra candida il già ministro degli interni Nicolas Sarkozy. Uomo brillante, risoluto, deciso, sembra aver tutte le qualità per piacere al popolo dei liberali. Infatti non ha esitato a farsi avanti con la solita proposta di un piano per ridurre le tasse. Tematica questa che fa ovviamente molta presa anche su quella parte dell'elettorato rappresentata dagli indecisi. Da questo punto di vista la destra parte con un piede avanti rispetto la sinistra perchè ha capito prima di essa che il puntare sul bene del singolo favorisce tutta la collettività. Concetto che ormai è difficile da mettere in discussione visto quello che ha saputo ampiamente dimostrare la storia, ma l'occhio di riguardo che sa mantenere la socialdemocrazia verso le necessità dei più bisognosi può farsì che ci sia maggior equilibrio sociale a differenza di una politica di destra che spesso fa diventare i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. E' partita una petizione contro la proposta di Sakozy sul fisco in cui si afferma che:"La riduzione delle tasse provocherebbe l'insufficenza delle risorse per la protezione sociale dei più poveri, dell'educazione, la ricerca, la sanità,la casa o l'ambiente. Consideriamo i prelievi fiscali come legittimi e siamo orgogliosi di dare il nostro contributo alla spesa pubblica necessaria al progresso, alla coesione e alla sicurezza della nazione". Parole encomiabili perchè molto spesso bisogna ricordarsi che ogni uomo non è solo al mondo, ma fa parte di una comunità inquanto è in relazione con le altre persone. Dare agli altri, farsi uno con il prossimo sono ideali cristiani che non potranno mai mancare nell'anima di una futura costituzione europea. E' importante ribadirli perchè ultimamente ci si è un pò chiusi, si è diventati più egoisti, meno accoglienti e più individualisti in parte anche a causa del terrorismo internazionale. A tale proposito pesano come un macigno morale le parole del candidato di destra che aveva definito feccia gli abitanti delle banlieu. Le scuse non sembrano essere ancora pervenute. La candidata di sinistra, vincitrice a sorpresa delle elezioni primarie, appare per lo meno inesperta. Sembra aver già collezionato tutta una serie di gaffe. Comunque sia, se si può fare un' analisi semplicistica da osservatori distratti, risulta essere sicuramente più simpatica, e non solo perchè è una donna che punta all' Eliseo, rispetto al candidato maschile. Ha esposto in cento punti il suo programma elettorale con tutta quella dose di utopie spesso confuse che sembrano caratterizzare oggi la sinistra per il fatto di essere la risultante di diverse anime. Si può cogliere al centesimo punto il ritorno della battaglia sulle 35 ore. A mio modo di vedere è questo uno dei motivi per cui Ségolène Royal merita un occhio di riguardo. Non è tanto per la proposta in sè, probabilmente anche tecnicamente sbagliata, non è per il numero di ore, ma è per il messaggio che sottende ovvero di una presa di coscienza sui ritmi dell'uomo, sui suoi bisogni, sulla sua natura e sulla sua dignità.

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