
Il Dio bibblico, veterotestamentario, sembra essere trascendente. Le sue categorie non rispecchiano necessariamente quelle dell'uomo in materia di verità e bene. E' un Dio libero di fare tutto e il contrario di tutto. Non si rispecchia nella ragione umana. Importante diventa l'incontro dell'antico testamento con la cultura ellenica che nella traduzione in greco sancisce un nuovo connubio tra fede e ragione. E' un Dio che con l'evangelista Giovanni diventa il logos, verità e ragione nei sui molteplici significati. La fede legata alla ragione diventa qualcosa che non può mai interessare la violenza. Perchè sarebbe irrazionale pensare ad un Dio che biasima chi nel cercare di convertire l'anima offende il corpo. Passaggio che il Papa Benedetto XVI sottolinea ripetendo che non si può pensare alla fede senza la ragione. Per questo motivo smonta quelle tesi che sostengono la deellenizzazione della fede. Il pensiero filosofico greco si integra con la fede secondo un progetto divino. E non a caso San Paolo sente in sogno di passare in Macedonia ad aiutare. Il Papa trova nella ragione il vero motivo che permetterà il dialogo ecumenico. Sarebbe sbagliato cercare compromessi in materia di fede con il rischio di snaturare il proprio credo. Egli sostiene di affermare in modo chiaro e preciso quelle differenze che caratterizzano i fedeli delle diverse religioni. D'altro canto propone un dialogo basato sulla ragione perchè Dio può essere pensato soltanto in questi termini. Significativo per un dialogo costruttivo sarebbe anche sapere che la cultura ellenica nasce dall'incontro di Alessandro Magno con il mondo orientale. Il nostro occidente ha dunque radici ben più profonde di quello che si possa pensare. Nella sua saggezza il Papa ha iniziato a coltivare la pace con la stessa umiltà di un contadino che cura la propria terra. Si scusa perchè le sue parole sono state fraintese capendo che forse nell'essere incompreso c'è il messaggio di farsi promotore di un dialogo particolare tra i cristiani e l'islam. In questo senso Benedetto XVI ha trovato un ruolo nella storia dell'uomo. La sua forza sarà nel sapere che l'evoluzione di Dio è niente di meno che Gesù Cristo.
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