
Una donna si rifiuta di farsi amputare la gamba sapendo di andare incontro ad una prognosi infausta. Una donna muore perchè si decide la sospensione dell'alimentazione artificiale. Un uomo chiede di poter morire perchè considera la sua vita non più degna di essere vissuta. Un condannato aspetta nel braccio della morte il suo destino scritto dagli uomini. Si parla di dignità. Non essere più degni vuol dire non essere più meritevoli di affrontare la vita. Considerazione che viene fatta in base a criteri di valutazione che non sono per niente oggettivi, ma che tuttavia nascono dalle influenze alla quale ognuno di noi è soggetto. Non è facile affermare che cosa voglia dire non essere più degni di vivere. Forse la sofferenza può essere presa come parametro per decidere quanta dignità ci sia ancora nella propria vita. Valutazione che è soggetta a cambiamento perchè non siamo di fronte a problemi di carattere matematico. La vita è qualcosa che cambia, giorno dopo giorno. Non è mai un tempo statico, non è mai ferma neppure quando sembra girare su sè stessa. Se la vita diventa un problema, non esistono elementi che se sommati mi danno come risultato la decisione di interromperla. Sono calcoli che cambiano, che non è possibile fare. Per questo fermare la vita è sempre unn errore perchè si prende una soluzione che non può mai essere quella giusta. Soluzione che appunto non esiste. Dunque non è possibile dire quanta dignità debba esserci nella vita per viverla, sia soggettivamente che oggettivamente parlando.
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