
C'è un momento aspettato con molta curiosità che si trasforma in incanto. E' a scuola quando con una certa attesa si assiste alla spiegazione di che cosa possa essere il cosidetto π. Lo si conosce già perchè lo si vede scritto sui libri o lo si è già sentito nominare. Richiama un mondo mitizzato col suo nome, pi greco; sembra proprio che debba riferirsi a qualcosa d'importante. Ci fa pensare all'antica Grecia, alla culla della nostra civiltà. Sembra essere una chiave di lettura per fare il proprio ingresso nei meandri della cultura. Ad un certo punto tutti assistono ad una lezione in cui il proprio maestro traccia sulla lavagna un cerchio con il suo diametro. Forse non c'è tutta quell'attenzione perchè come si sa la geometria è la parte un pò ludica della matematica. Poi ad un tratto si sente dire che facendo il rapporto tra la circonferenza e il suo diametro si ottiene un numero che chiamiamo π. Allora gli sguardi si fanno tutti più concentrati. Sembra di stare ad assistere ad un evento. Questo numero viene esplicitato come una grandezza finita, ma la cui espressione è un numero che richiede un'infinità di decimali. Lo si affera senza mai avere la certezza di averlo tutto. L'incantesimo che non ci aspettavamo è meravigliosamente avvenuto.
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