10 ottobre 2006

DROGA


Ci si droga per riuscire a relazionare. Siamo in una società in cui c'è una continua necessità di adattamento ai cambiamenti e ai ritmi che rendono la vita particolarmente stressante. Però la droga presa per relazionare porta successivamente a peggiorare il rapporto con gli altri. Si può prendere come esempio significativo quello della cocaina con il suo effeto up and down che appunto porta ad una situazione di euforia e poi ad uno stato depressivo quando il blocco del reuptake ha perso il suo substrato. Ci si droga per evadere dai problemi, dunque dalla vita. Ma poi spesso non si riescono più ad aprire gli occhi per rivedere il mondo che si è appena lasciato. Alcuni vogliono di più da se stessi. Si drogano per potenziare o aumentare delle loro caratteristiche, rischiando però di trasformarsi in quell'aspetto che tanto gli ha ossessionati. Portando il loro corpo e il loro cervello a perdere quell'equilibrio omeostatico fondamentale per stare al mondo.
Anch'io ho scoperto che in qualche modo mi drogo. Ma la mia droga è un tocca sana per la mia mente e per il mio cervello. E' un nutrimento indispensabile oltre al necessario apporto calorico. Attraverso lo studio riesco a migliorare le relazioni con gli altri riuscendo a capire meglio il mondo che mi circonda. Ho la possibilità di evadere dalla realtà comune, appassionandomi e riuscendo a vedere quello che di meraviglioso ci sfugge se guardiamo la vita superficialmente. Sento infine aumentare il mio essere uomo. Ecco, una droga che fa crescere nel vero senso della parola il cervello: lo studio.

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