
Il film-documentario "La mafia è bianca" mette in luce i presunti e accertati intrecci che ci sono in Sicilia tra politica, sanità e mafia. La narrazione prosegue riportando tutta una serie di incontri tra personaggi il cui rapporto sarebbe poco opportuno perchè avviene tra condannati per mafia e figure istituzionali. Vengono fatte ascoltare intercettazioni in cui si parla di affari, di raccomandazioni e di scelte da compiere in ambito sanitario e politico che difficilmente lasciano il dubbio che non si stia pensando a compiere qualcosa di losco. Tuttavia c'è tutta una serie di documentazione che solo implicitamente può far convincere che ci sia sotto un'organizzazione criminosa, pur essendo a fil di rasoio sotto delle esplicite prove di fatto. Verrebbe facile poi obiettare che si parla di un sistema che interessa soltanto una parte politica per motivi propagandistici e magari alludendo al fatto che le investigazioni seguono soltanto un' unica direzione. Sarebbe un cercare di difendersi da certe enormi accuse col fare di un bambino che dice "eh, ma è stato anche lui", quindi in modo abbastanza inconsistente che tra l'altro potrebbe anche far pensare ad un'ammissione di colpa. Fatto sta che sembrerebbero esserci alcuni personaggi politici che dovrebbero letteralmente sciacquarsi la bocca prima di pronunciare la parola "cristiani" che c'è nel nome del loro partito politico. Uso il condizionale perchè fino a prova contraria nessuno può essere ritenuto colpevole, ma lo faccio, come si può intuire, con poca convinzione.
Nessun commento:
Posta un commento