21 settembre 2006

2006 DOPO CRISTO NEL DARFUR


Bisogna imparare a cominciare a sentire ogni secondo di sofferenza di questo bambino.
Lo guardo in silenzio perchè mi sembra che anche le mie parole possano urtare la sua fragilità. Allora mi chiedo che cosa sia possibile fare per farsì che anche il suo respiro non sia una continua agonia. Se ci si prova ad immedesimarsi in lui, anche se non è mai possibile farlo abbastanza, non ci si riesce neanche a muovere. E' un bambino alla cui anima qualcuno a fatto di tutto perchè non possa avere una degna dimora su questa terra. E la nostra impotenza non sembra più poter essere una scusa per coprire l'indifferenza dei giorni che passano.

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