
A Milano sono le 6 di mattino di una qualsiasi domenica di agosto. Non è una giornata particolarmente afosa; ultimamente il tempo è stato un pò brutto e le piogge hanno rinfrescato l'aria. Le strade sono quasi deserte perchè è presto ed è ancora tempo di vacanza. Una donna s'incammina per andare a lavorare in ospedale. Un uomo la ferma, la minaccia, la porta dietro a delle sterpaglie e la violenta ripetutamente. L'ennesimo abuso sessuale è compiuto. Il dramma di una donna ferita nella sua intimità diventa ancora una volta motivo di narrazione per le cronache dei giornali. Il figlio di questo stupro, come spesso accade, sarà un terribile senso di paura che accompagnerà senza tregua la vita di questa povera donna. Speriamo ci siano delle persone che sappiano starle vicino e che sappiano, con la loro umanità, riempire il vuoto che un simile dramma le ha creato intorno.
La notte prima l'avrà quasi sicuramente passata a dormire dovendosi svegliare presto la mattina. Forse avrà pensato a che scocciatura sia essere di turno proprio una domenica di agosto, ma non avrà avuto particolari pensieri sulla giornata che doveva affrontare. La vita spesso scorre in modo continuo e ripetitivo quasi piattamente inducendoci a non pensare mai al fatto che da un momento all'altro si possa aprire un nuovo capitolo. Invece in questa maledetta domenica d'agosto sulla sua strada incrocia i passi di un uomo che inizia a strappare via le pagine di quella che doveva essere una giornata qualsiasi. Un uomo che decide di non essere più uomo, ma di comportarsi come un animale. Una metamorfosi che è la rinnegazione di se stessi. Chissà come avrà passato la notte. Forse avrà fatto di tutto per continuare a cambiare capitolo nella sua vita o forse avrà lasciato le pagine in bianco perchè per raccontare qualcosa bisogna almeno trovare qualcosa che abbia senso. Un uomo, che arriva a stuprare una donna, è una persona che ha un vissuto assolutamente problematico. La sua vita è scandita da reiterati drammi che lo allontanano giorno dopo giorno dalla società in cui anche noi viviamo. Recuperarlo vuol dire fare in modo che nessun altro uomo possa più perdersi. Vuol dire avere un tessuto sociale che sappia sostenere tutte le persone, evitando quegli strappi che possono far cadere nel baratro della disperazione.
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