La luce che é in noi ovviamente è stupendo e non potrebbe essere altrimenti visto che é stato scritto da una grandissima first lady che ha saputo porsi non dietro e neppure di fianco, ma addirittura un passo avanti rispetto ad un altrettanto grandissimo presidente. D’altronde basta vedere che il pubblico si alza in piedi quando viene ospitata nelle trasmissioni televisive. Per non parlare poi del seguito che ha avuto durante la tournée organizzata sull’onda lunga del successo di Becoming, che purtroppo non ho ancora avuto il piacere di leggere. Gli Obama hanno vinto due mandati ed è inutile dire che hanno dovuto gestire due guerre e far uscire il proprio paese dalla più grande crisi economica di tutti i tempi. Dopo di loro la candidata democratica alle successive presidenziali, una certa Hillary Clinton, ha battuto il record dello stesso Obama di voti assoluti in un’elezione presidenziale.
Passato il tempo di un solo mandato, quasi per non far regredire troppo l’America sotto la gestione Trump, hanno riportato alla vittoria i democratici con l’allora vice presidente John Biden. Il quale ha retto in una delle situazioni storicamente più difficili l’impatto elettorale nelle recenti elezioni di midterm. Alla faccia di chi pensa che la stagione politica degli Obama sia stata profondamente deludente e fallimentare per il partito democratico. La loro eredità politoco culturale è ancora fortemente incisiva e presente.
Qua in Italia invece abbiamo messo in piedi un partito democratico che continua a rinnegare i propri segretari perdendo elezioni su elezioni. Ma non c’è da stupirsene. Finché rimarremo legati ad una mitologia politica idealizzata dietro il volto di certe figure, non impareremo mai a cogliere le fatiche che stanno dietro all’azione politica che quasi sempre è fatta di piccoli passi e di difficili confronti con la realtà.
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