Facebook doveva o poteva essere uno spazio di condivisione dove le proprie menti potessero aprirsi in un proficuo e stimolante confronto comune.
Poi boh, forse qualcosa è andato storto. Non so se il mio debba essere soltanto un discorso personale, ma sicuramente Facebook non è quell’ ambiente in cui mi aspettavo di poter esprimere le mie opinioni, interagire con gli altri e condividere semplicemente le cose che mi andava di condividere. Lo dico sinceramente: sono un po’ deluso, ammettendo che questa delusione è anche frutto dei miei limiti caratteriali, forse dell’incapacità ancora di rispondere ad un confronto senza preoccuparmi di quanto possano sanguinare o perlomeno far male certe ferite narcisistiche. Forse la lezione che posso trarre da questa mia delusione è che non è di certo una nuova tecnologia, L ’utilizzo di un nuovo strumento che può cambiare la mentalità delle persone. C’è bisogno di un percorso culturale più ampio , più lungo nel tempo e forse una mano a fare questo percorso lo sta dando lo stesso Facebook. È per questo che non lo abbandono e non mi nascondo nel non dire che ci abbiamo riversato così tanta parte della nostra vita, della nostra identità che è molto difficile poterlo chiudere (tra l’altro la cosa non mi passa neppure per la testa).
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