25 agosto 2016

Quando il presente ti crolla addosso. Terremoto del 24 agosto 2016

Questo terremoto che ho appreso la mattina stessa risvelgiandomi insolitamente prestissimo mi ha lasciato senza parole e con un profondo senso di smarrimento e tristezza . Siamo un paese pieno di difetti e che sembra essere sempre al limite, quasi perennemente in bilico tra il non farcela e l'andare avanti. Insomma un po' come tutti noi italiani che quando parliamo dei nostri problemi e ci lamentiamo di tutto e di più ci diciamo sempre con un pizzico di scaramanzia: e se succede un imprevisto, tipo se la macchina mi lascia per strada, non so proprio come fare.
C'è rabbia perchè pensi che la sorte debba tenere conto di quanto tu stia facendo per andare avanti e che debba sapere che non sia proprio questo il momento per infierire ulteriormente sui già tanti problemi che si cerca di affrontare. E c'è maggior rabbia quando con il passare del tempo e il continuo aggiornamento sul numero dei morti non ti nascondi più che
le cose accadono per puro caso, senza guardare in faccia a nessuno. Le tue colpe sono sul non esserti preparato prima. Piangi e sai che ti sei già detto tutto. Devi rimboccarti le maniche e darti come paese il prima possibile da fare, anzi da subito, perché qui non stiamo parlando delle cene di fine mese a cui rinunciare prima dell'arrivo dello stipendio, ma di vite umane tra cui quelle di tanti bambini che abbiamo perso perché pensiamo che tutto si possa sempre rimandare. Non è così e se non lo capiamo non potremo mai dare un futuro migliore ai nostri figli e un presente sereno senza che niente ci crolli addosso. 

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