16 novembre 2013

Tutti in classe

La riscoperta di un nuovo rapporto relazionale tra alunni e maestri mi sembra il tema di fondo che percorre le pagine del libro di Alex Cornazzoli, Tutti in classe. Cambiamenti sociali e apporti tecnologici pongono il bisogno di una profonda trasformazione della figura del docente: "Da saggio sul palco (la cattedra)" a "guida al fianco dello studente". 

D'altronde come fai ad imporre il freddo irrigidimento militare di un tempo in cui gli studenti venivano trattati come tanti soldatini da lasciare sul fronte a morire se non riuscivano a mantenere il passo schematico di una didattica programmata con il metronomo? 

"Chi insegna è chiamato ad educare" e per farlo bisogna comprendere i bisogni di ogni singolo ragazzo che hai di fronte, cosa che si può fare soltanto se ci si relaziona con loro. 

Dal ragazzo che più gli dici di smetterla e più continua, come se i tuoi richiami servissero ad amplificare le sue provocazioni, alla ragazza già donna più di quanto sia la sua maturità intellettiva, che ti chiede "prof. m abbracci?" il docente si ritrova ad essere una nuova figura di riferimento non più tenuta soltanto a trasmettere conoscenze, a valutare e giudicare. 

Educare all'affetto, alla libertà, alla bellezza, far riscoprire la concretezza della realtà (spesso così lontana in questo mondo saturo di virtualità) che ci circonda e far cogliere l'emotività che c'è dentro in ogni relazione sono impegni che ogni docente coscienzioso dovrebbe mettere in alto nella lista del suo programma scolastico.  

Nessun commento: