14 agosto 2010

LA NARRAZIONE METAFORICA


Due personaggi, entrambi stimabili, stanno parlando alla coscienza civile delle persone. Da punti di vista diversi, ma non dissimili, perchè diverso è il ruolo da cui partono. Pongono l'accento su determinati problemi e ne fanno luce indicando, nei limiti del possibile, la strada per una loro risoluzione. Uno ci parla attraverso il linguaggio del giornalismo, l'altro attraverso la dialettica politica. Scrittore e politico si ritrovano così, come è giusto che sia, ad incrociarsi sulla stessa strada. Insieme ci accompagnano in un percorso fatto d'insidie, d'ingiustizie, di cose che non vanno e che in qualche modo hanno a che fare con la nostra vita, il nostro presente e quindi il nostro futuro. Ci raccontano un passato che si continua a ricreare, con la stessa intensità di un' erbaccia che non lascia fiorire le altre piante, quelle dei frutti, che portano abbondanza, colori e nuova vita. Roberto Saviano e Nichi Vendola hanno una capacità del tutto particolare di saper descrivere l'ambiente in cui guardano. E i loro occhi si arricchiscono di un linguaggio tale da farceli sembrare i nostri. Più concreto uno, più poetico l'altro, ma nella sostanza entrambi in grado di farci percepire suoni, profumi e consistenze. Ascoltarli vuol dire diventare protagonisti dello stesso film che raccontano. C'è infatti una comunanza nel loro modo di parlare che è quello di dare forma alla parola attraverso una serie di immagini, sia reali che metaforiche, che trasformano il suono in un video che ci scorre nella mente. Il tutto viene fatto rimanendo sempre sul piano razionale sulla quale impregnano le loro emozioni. In questo modo il contato empatico diventa ancora più forte, facendo diventare nostra tutta la loro passione. Ecco perchè piace sentirli parlare. Hanno inconsapevolmente colto il bisogno comunicativo dei giorni nostri, un bisogno che pone la necessità di accostare la parola alle immagini. Il loro pregio sta nel riuscire a farlo soltanto con la narrazione.

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