24 agosto 2010

ALLA SCOPERTA


Non sono mai stato dell'idea che tutti i problemi debbano essere risolti. Spesso la loro enigmaticità rappresenta quella parte di mistero che ci rende particolari. Siamo umani perchè possiamo assaporare di ogni cosa sempre quell'aspetto mai scoperto. Nella fantasia è scritto il nostro passo in avanti. Con ciò non voglio pensare che non ci siano problemi che non debbano essere risolti. A volte la loro soluzione è un issare le ancore per esplorare nuove rotte. Ma il viaggio può anche diventare lungo e tortuoso. Ci si perde in un'odissea di infiniti approdi senza mai riuscire a ritornare a casa. Le soluzioni diventano come vele mal posizionate che non sanno sfruttare il vento. Allora si attendono condizioni migliori. Si aspetta quell'attimo che non arriva mai, perchè forse non esiste niente e nessuno che possa prendersi sulle spalle tutti i problemi di una vita umana. Facciamo dipendere troppo spesso le nostre azioni dagli oggetti che ci circondano, quasi come se fossimo degli animisti. Ci costruiamo intorno dei castelli le cui mura assurgo il ruolo di soluzioni atte a risolvere i nostri problemi. Eppure basterebbe poco per riuscire ad andare avanti, senza la fatica di inventarsi un mondo che non esiste.

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