
Una volta per digerire i propri rimorsi di coscienza si andava a farsi confessare. Momento che personalmente ricordo con vivo piacere, non perchè avessi molto da dire, ma perchè mi permetteva di affidarmi, lasciandomi andare tra le sue braccia, alla saggezza di un uomo di fede, la cui assoluzione aveva le dimensione della decisione divina. Tuttavia pur con una fede che andava sempre più scemando, l'autorità di un sacerdote che mi accompagnava in un percorso di riflessione riusciva comunque ad avere una forte influenza sul mio stato emotivo. Penso che più o meno molti si possano ritrovare in quello che ho descritto, aggiungendo che poi nel confessionale le persone che ci mettono piede sembrano essere sempre meno. Io potrei anche tornarci, perchè nelle cose che riguardano il mistero la coerenza non ha molto senso. Se poi una cosa fa stare bene è meglio prenderla per quello che è, senza farsi troppi pensieri e lasciandosi andare. Ma se il mondo, con le sue persone che devono essere o di qui o di là, o dentro o fuori, o bianche o nere, non frequenta più il confessionale, come digerisce i propri rimorsi di coscienza? Sembrerò banale, ma non importa perchè anche le constatazioni sono da prendere per quello che sono, quasi come fossero i numeri di un attento sondaggio. La soluzione al giorno d'oggi sta semplicemente nel bere tutti quei prodotti che, a puro titolo di esempio, sono simili al più noto actimel. Così ci si ripulisce dentro dai propri peccati. Non c'è più dio a difenderci dalle tentazioni negative della vita, ma ci sono i più terra a terra fermenti L. Casei Imunitass. Un sorso e ci si sente in grado di digerire quei rimorsi di coscienza che forse non hanno neanche più a che fare con i sensi di colpa, ma con il confronto con scelte che potevano procurare maggior profitto.
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