
Dopo una generazione che si è chiusa dietro ad un paio di cuffie per non sentire il mondo, sta maturando quella che lo vuole toccare: la cosiddetta touch generation. In questi anni una situazione tipica può essere ben descritta da uno dei tanti viaggi in pullman fatti durante una gita scolastica. I ragazzi se ne stanno tutti assorti ad ascoltare la musica che esce dai loro ipod. Non ascoltano quello che succede perchè sembrano aver già intuito che tutto fa parte di un'infinita ripetizione. Forse noi non avendo capito questo precoce aspetto della loro maturità, non abbiamo saputo dialogare con loro. Ma adesso sta nascendo una nuova classe di ragazzi, quella che vuole provare il senso del tatto, quella che vuole sentire il mondo attraverso le sensazioni che il nostro corpo ci può dare. Sarà questo il senso che emergerà nei prossimi anni. D'altronde con le orecchie ormai chiuse da un tappo di cerume e gli occhi arrossati da uno schermo, i polpastrelli diventano l'unico strumento per poter sentire la vita reale.
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