
La propria pagina del libro delle facce si riempie di lapidi. Ci saranno sicuramente quelli che con ardita fantasia cercheranno di inquadrare psicologicamente qualche contatto. Facebook può senz'altro essere visto in molti modi, anche con quell'accento critico che tocca un po' tutto quello che fa parte delle nuove tecnologie. Ma non deve essere assolutamente considerato come uno strumento per poter giudicare. Tra la realtà e il proprio schermo c'è troppa distanza e c'è un'intricata matassa di sfumature praticamente impossibile da risolvere. E' già difficile di per sé discernere le ragioni dalle emozioni, figuriamoci attraverso quello che potrebbe essere considerato per definizione un meccanismo di difesa. Non giudicare, che è poi il consiglio cardine di tutti gli psicoterapeuti, Gesù compreso, è dunque l'unica regola che andrebbe doviziosamente rispettata.
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