
L'urlo è il titolo di un notissimo dipinto del pittore norvegese Edvard Munch. Esprime un'angoscia talmente profonda che scuote tutto il paesaggio circostante. E' il dolore che si fa grido come per essere spinto fuori dalle stesse viscere dell'uomo. Tuttavia sembra ormai essere una modalità di espressione umana caduta in disuso. Il dolore è diventato qualcosa da tenersi dentro, da soffocare in un imbarazzante silenzio. La tragedia umana è diventata un camminare a testa china verso il soporifero effetto di una camera a gas. Ma l'uomo non ha comunque smesso di urlare. L'urlo di oggi è una modalità per prendersi spazio. Bisogna farsi sentire, bisogna urlare per farsi sentire vivi. La propria identità va sottolineata spalancando le fauci. Il suono della propria voce deve riempire ogni angolo di un evento da ricordare. Non si urla più per sfuggire, ma per restare.
Nessun commento:
Posta un commento