08 dicembre 2008

LA CONTA DEI MORTI


E' incredibile la faccia tosta dei vari leccaculo clericali che calcano la scena televisiva. Pateticamente ci ricordano, ormai quasi sempre, che i cristiani sono i più perseguitati del mondo. Lo dicono con la fierezza di chi può vantare un primato. Vogliono destare stupore negli interlocutori, quasi con il desiderio di avere da loro un obiezione per poter montare argomenti su argomenti che dimostrano quanto sangue stiano riversando i cristiani. E' vero che ci sono sant'uomini che vengono crudelmente uccisi in nome della propria religione. Ad essi va il massimo rispetto. Ed è per questo che al sentir dire che i cristiani sono i più perseguitati, ci si chiude in un doveroso silenzio, in rispetto di tutte quelle vittime, uomini di pace, amore e libertà. Ma il problema sta nel sottolineare un dato del tutto discutibile. Infatti sottende un confronto improponibile ovvero quello con i morti delle altre religioni. Come si va a fare le vittime quando non essere cristiani è già una persecuzione in partenza perchè vuol dire aver avuto, nella maggior parte dei casi, la sfortuna di essere nati in posti del mondo dove la morte va ancora guardata in faccia ogni giorno. Per inciso, affinchè non passi per la testa la solita idea che l'occidente sia quello che è grazie al cristianesimo, l'antica Grecia e Roma sono venute prima della risurrezione di cristo. Insomma periodicamente scoppiano bombe, con il pretesto del movente religioso, tra genti che non sono cristiane. Ma anche se il primato dei più perseguitati spettasse comunque ai cristiani, come si fa a dirlo a coloro che ogni giorno, soltanto per essere donne non possono neppure fiatare il proprio pensiero?

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