
Mi ricordo ancora, quando alle scuole medie inferiori, radunati nell'auditorium, la preside ci parlo del recente fatto di cronaca nera che aveva visto implicato un certo Pietro Maso. Ci disse che anche lui era un figlio, proprio come tutti noi, giovani e immaturi studenti. Per il resto ho dimenticato praticamente tutto di quello che ci aveva voluto dire. Forse qualche frase avrà avuto la sua importanza. Ma a volte basta il ricordo di un'immagine, di una certa situazione, per appredere più di tante parole. Il peso di quello che la preside aveva voluto insegnarci dall'alto della sua autorità, è ancora tutto vivo. Questo vuol dire educare. Ora è notizia recente che a questo disgraziato ragazzo, divenuto uomo in carcere, verrà concessa la semi libertà. Niente di che stupirsi, né tanto meno da scandalizzarsi. Pietro è tra noi tutti i giorni, quando costantemente mettiamo prima gli oggetti dei soggetti. Il problema non è la sua libertà, ma la nostra voglia di risederci in quel auditorium.
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