13 aprile 2008

VENDESI GUERRA


Pensare al progetto Manhattan è tanto entusiasmante quanto inquietante. Gli scienziati più brillanti dell'epoca vengono arruolati affinchè potessero dare vita alla più potente arma che fosse mai esistita. Dalle teorie del genio Albert Einstein, riassunte nella memorabile legge E=mc^2 e dai risultati sperimentali ottenuti dal brillante fisico italiano Enrico Fermi, oltre al contributo di numerosi altri fisici che segnarono lo sviluppo scientifico della prima metà del novecento, era nota l'energia che, attraverso una serie di reazioni a catena, potesse essere sprigionata da un atomo. Iniziò una vera e propria corsa al progetto di un' arma che tenesse conto delle proprietà energetiche dell'atomo. I principali avversari ovvero i nazisti, che fortunatamente non arrivarono alla realizzazione della bomba atomica, in realtà vennero sconfitti prima dell'avvento di una simile arma micidiale. Tuttavia la seconda guerra mondiale continuava nonostante il collabire della potenza nazista, con l'ostinazione dei giapponesi. Bisogna tener conto del fatto che erano ormai passati sei anni dall'inizio di una guerra che aveva distrutto gran parte dell'Europa e fatto spendere notevoli forze agli alleati. In qualche modo c'era la necessità di spegnere l'interruttore di una tragedia mondiale. Il progetto Manhattan dunque si prefigge lo scopo di porre fine in modo assoluto alla guerra. Le potenzialità reali della bomba atomica sono ovviamente note agli scienziati che la progettano. Probabilmente un semplice monito ai nemici giapponesi non fu ritenuto sufficiente, c'era comunque l'intenzione di provocare delle morti. E' vero che non si seguirono le raccomandazioni di una mente tanto geniale quanto cinica come quella di John Von Neumann, di lanciare la bomba su una città Tokio, ma di certo non fu scelta l'aperta campagna. Il mondo doveva vedere in modo pratico e incontrovertibile gli effetti della bomba atomica. I morti furono numerosi, le conseguenze devastanti, ma in effetti si ottenne il risultato tanto sperato: la fine della guerra. Un orrore pone dunque fine alla più grande tragedia che l'umanità intera avesse mai conosciuto. Forse da quel momento qualcuno ha voluto anche pensare che il concetto stesso di guerra fosse finito. Sarebbe bastata una bomba atomica per annientarsi. Poi ebbe inizio la guerra fredda, con il mondo in equilibrio tra gli umori di due potenze mondiali. Eppure non ci fu un'effettiva fine di tutte le guerre, ma è noto come il secolo fu continuamente flagellato da conflitti militari. La guerra diventa dunque fine a sè stessa, falsa nel suo significato originario come quando era mossa da motivi di conquista, ma sempre più prodotto industriale per arricchirsi. Le guerre di oggi sono progettate come delle macchine su una catena di montaggio.

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