20 dicembre 2007

BUON APPETITO


Gli organismi geneticamente modificati hanno tutte le caratteristiche per dividere le tifoserie. Ci saranno sempre quelli favorevoli al loro utilizzo e quelli contrari. I primi trovano che potrebbero essere una soluzione per facilitare la resa agricola, l'apporto di sostanze nutrizionali e la salvaguardia di specie vegetali minacciate da particolari parassiti. Le piante modificate geneticamente potrebbero essere maggiormente resistenti a crescere in ambienti ad elevata salinità come nel territorio mesopotamico. Potrebbero permettere di supplire alla carenza di vitamina A e alla conseguente cecità infantile in alcune zone del pianeta attraverso la soluzione del cosiddetto gold rise. Inoltre modificazioni genetiche potrebbero scongiurare la scomparsa del melo in Valtellina. I secondi continuano a sottolineare l'eventuale pericolo che potrebbero portare sia alla salute umana sia all'ecosistema in generale. Tuttavia siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma ciò non toglie che sia giusto averne un'attenzione particolare. Altri fanno invece notare come esistano già in agricoltura le soluzioni che si offrono di portare con gli OGM. Essi sarebbero soltanto uno strumento che permetterebbe alle multinazionali di fare notevoli profitti. Pensano agli OGM come qualcosa di prettamente commerciale. Io personalmente gli considero come qualcosa di scientifico, come qualcosa che è sempre stato fatto dall'uomo, ma che ora è meno empirico di un tempo. Una cosa mi sembra però che deve essere tenuta in particolare considerazione: gli OGM non devono poter mai determinare una carenza della variabilità genetica. E' questa infatti l'unica vera soluzione al mantenimento di una specie vegetale perché permette di vincere la selezione naturale. Una nota da sottolineare è infine il fatto che negli OGM ci siamo ormai dentro tutti, favorevoli o contrari. In paesi come l'Italia dove il commercio di cibi modificati geneticamente per l'uomo è vietato, non lo è per gli animali.

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