
La fede è qualcosa che si basa su delle sensazioni personali. E' frutto del sesto senso, di una sorta di rapporto telepatico che si crede di avere con un'entità superiore. In genere l'intellettuale critico nei confronti delle religioni è agnostico perché ritiene che non ci siano gli strumenti razionali per affermare l'esistenza o meno di dio. E' una posizione intermedia tra il credente e l'ateo. Quest'ultimo ha una visione assolutamente materiale della vita, ritiene che l'uomo abbia soltanto un privilegio genetico ed è dunque destinato a diventare una qualsiasi materia che costituisce l'universo. L'anima non esiste, è una ideazione umana che vivrà sintantoche rimarranno tutti i misteri intorno alla nostra coscienza. D'altronde non si è ancora trovato una sua definizione unanimemente accettatala. Ebbene in tutte queste posizioni sull'esistenza di dio, tutte smontabili dal punto di vista filosofico, ognuno è libero di pensarla come vuole. Ed è per questo che io ad esempio ho deciso di diventare politeista. Perché non pensare che ci siano più dei? Anzi, la cosa è alquanto divertente. Voglio pensare che ci sia una famiglia celeste i cui membri hanno pari dignità. Credendo nelle coincidenze della vita, mi va di pensare che per caso più volte sia nato un dio. Chissà cosa accadrà poi sarà un mistero, ma se uno è un dio non può di certo mettersi a litigare con un altro dio, perché sarebbe troppo umano.
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