16 novembre 2007

L'OGGETTO CHE CI LEGA


Sembra che ci siano sempre più bambini bulletti. Sono viziati e per tanto vogliono tutto subito. Non importa in che modo, se per meriti o se per una particolare occasione: vogliono che sia immediatamente soddisfatto il loro desiderio di avere. Una avidità dell'oggetto che nasce per due motivi principali che sono l'induzione pubblicitaria e le conseguenza di un comportamento scorretto da parte dei genitori. La pubblicità si sa benissimo che martella i bambini in modo criminoso per indurli a volere sempre qualcosa di nuovo. I genitori giocano la loro parte in questo meccanismo assecondando il ruolo sbagliato che assumono i media nei confronti dei bambini. Inoltre i genitori delegano sempre più spesso la loro presenza a degli oggetti, come la televisione o i video giochi, e poi danno decisamente il cattivo esempio non trattenendosi dal essere protagonisti della cultura del consumismo stesso. In molti casi i bambini vedono nell'oggetto uno strumento relazionare, un ponte tra i genitori, un oggetto transizionale che sostituisce il rapporto affettivo che gli viene fatto mancare. Il risultato di tutto questo è una valorizzazione eccessiva delle cose a discapito delle persone. Ecco dunque che i bambini di oggi abituati ad avere tutto subito vedono l'attesa come una minaccia, un percorso vuoto che va riempito con il proprio ego.

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