02 luglio 2007
LO STUDENTE PSICHICO
Lo studente durante l'arco della giornata vive tre fasi con delle caratteristiche che ricordano noti disturbi psichici. La prima fase è quella ansiosa. Si inizia la giornata con la paura di non riuscire a studiare quello che sembra essere una quantità assurda di materia da capire e memorizzare. Vengono messe in atto tutte una serie di ritualità che si pensa dovrebbero predisporre al buon esito dell'impresa. Si cerca un posto silenzioso, si dispone la scrivania secondo un ordine preciso. E poi naturalmente alla scaramanzia si fa sempre appello. Non c'è infatti tempo da perdere, il tempo è prezioso e va usato tutto per lo studio. Non sono tollerati inconvenienti di nessun tipo, almeno all'inizio, quando si parte caricati. La seconda fase, che è quella vera e propria dello studio, è quella maniacale. Mentre si studia il cervello è concentrato, si sta ragionando. Ci si sente intelligenti, perchè l'apprendimento è qualcosa di molto gratificante per un animale culturale com'è l'essere umano. Si vivono dei momenti in cui ci si fa l'idea di sapere cose che altri non sanno o per lo meno di avere acquisito qualcosa in più. In questa fase sono tipici la comparsa di tic nervosi, la facile irritabilità e il senso di superiorità verso gli altri. La terza fase può essere concomitante a quella avanzata di studio o al suo termine. E' la fase depressiva. La stanchezza prima o poi arriva per tutti. Il nostro cervello comincia a avere carenza di zuccheri. Non si riesce più a memorizzare niente. A volte sembra quasi di aver dimenticato tutto quello che faticosamente si è studiato durante l'intera giornata. Si pensa all'esame che è sempre alle porte. Si è scoraggiati perchè si intuisce che non si riuscirà mai a studiare tutto quello che vogliono che i professori si sappia. Il sentimento prevalente è quello pessimistico. C'è però la terapia che consiste nell'andare a fare l'esame e passarlo, buona sorte permettendo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento