13 luglio 2007

LA CHIESA DI PIETRA.


L'attuale pontefice si è sempre dimostrato tradizionalista e poco avvezzo ai cambiamenti dettati dalla modernità. Non potrebbe essere altrimenti da parte di chi guida un'istituzione religiosa di 2000 anni or sono. La chiesa a detta di tutti è sempre stata molto e troppo lenta a percepire i cambiamenti nonché a mettere in atto delle modifiche al suo interno. Comportamento che non ha mancato di indurla in pesanti errori. Tuttavia grazie alla sua coerenza si è sempre dimostrata un punto di riferimento solido e sicuro per i suoi fedeli. Recentemente il pontefice ha rimarcato il ruolo primario della chiesa come continuazione unica e diretta dell'opera di Cristo. Di contro ha bollato i gruppi protestanti come semplici comunità di uomini, che spesso risultano essere ben lontani dai capisaldi del cristianesimo. Mi è capitato per coincidenza tra le mani un opuscolo redatto nel 1997, dunque in tempi non sospetti, che spiega di credere in Gesù più che nelle religioni. " Cristo è qualcuno da conoscere e di cui fidarsi". Ci ha mostrato come dobbiamo vivere e, trionfando sulla morte, come ci salva. "La religione è qualcosa da credere e praticare". Certamente la religione comporta tutta una serie di notevoli impegni, quasi burocratici. "La religione non cambia il cuore". In effetti si cura molto dell'apparenza, dell'esteriorità. Cambiare il cuore è compito d'altri. "La religione gonfia le minuzie". Troppe volte pone l'accento su dettagli insignificanti. "La religione offre l'approvazione degli uomini anziché di Dio". E' ricca di intermediari. " La religione nasconde la chiave della verità". A volte passa troppo tempo prima che si parli di Gesù. Insomma la contrapposizione sembrerebbe piuttosto essere tra la religione di uomini e la comunità di Gesù. Forse il problema della chiesa è che è troppo cambiata rispetto a quel gruppo di persone che erano intorno al Cristo.

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