05 giugno 2007

OK


Se tu sei ok allora anch'io sono ok, diceva un noto psicologo. In effetti essere ok è qualcosa a cui tutti oggi aspirano. Senz'altro si poneva il problema in termini diversi il responsabile del controllo doganale al porto di New York agli inizi del novecento, un certo Otto Kruger. Eppure è da lui che parte l'utilizzo di questo insieme di sillabe per indicare che tutto va bene e forse anche di più. Era solito indicare con le sue iniziali, O.K., l'avvenuto controllo per poter ritirare i bagagli. Una parola che grazie anche alla sua musicalità è entrata nel gergo quotidiano. La si può dire addirittura con un semplice gesto delle dita. Non ha origini classiche, non ha chissà quale etimologia, ma nasce da un nome, dunque da un uomo che poneva la sua firma come garanzia su un documento. Dire OK vuol proprio essere un modo per esprimere una presa di responsabilità sicura, senza avere dubbi.

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