21 febbraio 2007

O DESTRA E SINISTRA


Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...si chiedeva in una delle sue ultime canzoni l'indimenticabile Giorgio Gaber. Una distinzione che trova giustificazione in un diverso tipo di approccio al mondo. L'editorialista Piero Ostellino riassume le differenze che ci sono tra l'essere di destra e l'essere di sinistra attraverso l'utilizzo delle congiunzioni logiche disgiuntive e congiuntive. Il pensiero di destra è formulato sul principio di non contraddizione che segue il filone storico culturale che va da Platone, al cristianesimo e agli illuministi francesi. Nelle decisioni o si sceglie una cosa o l'altra, affermando un pensiero forte che spesso non ammette eccezioni. Il rischio è quello di cadere nell'assolutismo, ma soprattutto di ritrovarsi ad un certo punto di fronte ad una scelta che è risultata sbagliata e col difficile compito di dover ritornare sui propri passi. E' una strada quella intrappresa dalla destra che trova la sua massima espressione nei regimi totalitari, sia di tipo fascista che comunista, o in quelli blandi che si rifanno sulla venerazione di un leader come Castro, Berlusconi e Bush. Una scelta sbagliata porta ad un punto alla rottura. Il pensiero di sinistra invece è di tipo circolare, in cui vengono accettati gli opposti. Il rischio in questo caso è quello di essere ambigui, spesso di non essere in grado di scegliere e dunque di andare avanti in modo sostenuto. E' un modo di pensare tipico dell'Europa vetusta di oggi.

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