27 febbraio 2007

EUROPA


Europa dove sei, Europa che non ci sei. Viviamo in un continente paradossale, nello stesso tempo vecchio e saggio, ma ancora in fase di concepimento. Fatto da nazioni con storie tanto diverse, quanto infinite, ricche di intrecci burrascosi. Dalle cui coste è salpato il futuro mantenendo un cordone ombelicale che non potrà mai essere tagliato. Perchè l'Europa è la madre culturale del mondo. Eppure a fronte di una unità monetaria, sebbene parziale, non sembra ancora essere sostenuta da una politica comune. L'Europa non ha una costituzione. Non è stata una terra di frontiera da conquistare, ma è un insieme di tradizioni e culture differenti che hanno capito di avere interessi e intenti comuni. L'Europa esiste perchè è una comunità, divisa, sfaccettata, disomogeneo tenuta in equilibrio dalla ragione. Non ci sono solo le opportunità economiche che fungono da calamità tra le sue componenti, ma c'è soprattutto una comune esperienza della storia che fa comprendere la necessità di andare avanti insieme attraverso un'unità democratica. Non ci sarà mai l'Europa, se non come indicazione geografica, ma dal punto di vista politico ci sarà sempre l'Europa unità. In questo sta la sua forza, in questo sta la sua ricchezza. Infatti sarebbe una ricerca senza sosta l'intestardirsi a trovare una radice comune. L'Europa è figlia di una infinità di miti che si sono incontrati e spesso scontrati fino a capire il valore fondamentale dell'unità. Se i cittadini europei manterranno la coscienza della necessità delle proprie differenze, allora l'unità continuerà ad essere una strada comune arricchita da saggezza ed esperienza. Se andrà alla ricerca dell'imitazione di altri modelli, rinnegherà se stessa senza trovare mai un senso agli occhi dei propri cittadini.

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