L'ERA DALLA LUCE BIANCA

Il ministro dell'economia in un suo temino apparso sul Corriere della Sera dice che l'economia non ha ancora risposto in modo preciso a che cosa sia che determini la crescita. La risposta legata all'attività dei due motori, forza lavoro e produttività, appare insufficente. Infatti la crescita essendo qualcosa di funzionale alla società necessità di essere sospinta dalla voglia di costruire cose nuove, dalla fiducia delle proprie forze, insomma dall'ambizione. Personalmente penso che oggi come oggi stiamo entrando in un periodo in cui si possa pensare ad una crescita veramente virtuosa ovvero che sia sostenuta da uno spirito propulsivo che non sia solo di tipo meccanicistico. E' finito il tempo delle bolle finanziarie, delle illusioni che hanno anticipato il nuovo millenio. Non a caso in qualche modo la moda ha saputo anticipare il ridimensionamento di un certo tipo di crescita. Infatti forse più che in altri periodi c'è stato nella seconda metà degli anni novanta un richiamo nostalgico di stili di vita dl passato come a voler dire che bisognava porre un freno onde evitare di andare troppo in là senza controllo. Il nuovo millenio ha trovato il suo freno nella paura assecondata e portata dal terrorismo. Abbiamo vissuto un lustro d'incertezza, in cui non a caso la moda ha portato al desiderio di acquistare macchine dall'aspetto solido ovvero dall'immagine protettiva, nonchè spesso aggressiva e soprattutto dai colori grigi. Per stare ancora sul cromatico secondo me il colore che dominerà il gusto dei prossimi anni è il bianco. La luce di un mondo migliore, non a caso colore simbolo degli apparecchi informatici di maggior qualità lanciati dalla Apple. C'è probabilmente più consapevolezza di come possa andare il mondo e soprattutto degli errori che non si dovranno più commettere. In qualsiasi campo la convinzione che per ottenere dei risultati significativi sia necessario fare un lavoro d'equipe porterà sicuramente a qualcosa di importante. C'è dunque da essere ottimisti.