
Ho la sensazione che ci siano in giro troppi scienziati che soffrano di quella che io ironicamente chiamo la sindrome di Einstein. Leggendo numerosi articoli scientifici, sia della letteratura scientifica propriamente dette, sia di tipo divulgativo, mi sono fatto l'idea che ci siano scienziati che cercano lo scoop, che fanno più il lavoro dei teorici che degli scienziati. Le riviste di divulgazione scientifica, che vengono vendute dal giornalaio e che sono indirizzate ad un pubblico più che altro adolescenziale non mancano di copertine e titoli sensazionalistici che poi non trovano assolutamente nessun riscontro nel contenuto dell'articolo. Il problema è che ho la sensazione e sottolineo il fatto che è una mia personale considerazione, che molti scienziati buttano fuori notizie non ancora confutate da una appropriata ricerca scientifica. Il motivo principale può senz'altro essere quello di accaparrarsi qualche soldo in più dalla stampa. Ma fare lo scienziato è un lavoro di scoperta, non di teorie che poi si cercano di confutare guardando le cose dal lato che più si addice alle proprie intuizioni. Certamente gli errori poi hanno le gambe corte come le bugie, ma francamente vorrei che lo scienziato tornasse ad avere i piedi per terra o meglio ancora in laboratorio. Un lavoro che è fatto anche di ipotesi, ma che non devono trasformarsi subito in teorie. C'è forse anche l'ambizione da parte di alcuni dotti scienziati di far parlare di sè, di far incidere sui libri di storia scientifica il proprio nome. Infatti si continuano a scrivere libri che parlano più di quello che potrebbe essere che di quello che è. Tuttavia non mancano scoperte considerevoli come ad esempio quella fatta dall' équipe del dottor Rizzolati sui neuroni specchio, purtroppo però secondo me si è già scritto di più di quello che realmente si sa. Parlo di sindrome di Eistein riferendomi ad una figura che ha saputo con i propri studi cambiare la visione del mondo e della quale oggi molti sembrano volergli fare il verso con intuizioni finalizzate a cambiare tutte le certezze che abbiamo. Però le intuizioni di Einstein non sono scaturite dal nulla, ma dopo anni di studio e non soltanto perchè un giorno si è messo a guardare il campanile di Berna e soprattutto prima di fare notizia hanno lasciato ancora per molto lo scienziato lavorare all'ufficio brevetti. Il compito dello scienziato non è quello di stupire, ma di scoprire le meraviglie del creato.
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