19 novembre 2006

TBC, ANTICO SAPORE


La tubercolosi è una malattia che sa di antico. Ci richiama sicuramente alla mente un tempo passatto; fatto di sofferenze come non potrebbe altrimenti fare una delle tante patologie che hanno segnato la storia di molte persone. Ancora oggi possiamo vedere alcuni edifici un tempo nati come sanatori, rimasti lì quasi ad indicare quale fosse stato l'impatto sociale che la tubercolosi ebbe forse più di altre patologie. Nel mondo occidentale si andò incontro ad una sua progressiva diminuizione ancor prima dell'avvento di una specifica terapia. La sua incidenza fu attenuata dal miglioramento delle condizioni igieniche e nutrizionali. Tuttavia oggi è possibile assistere ad un suo ritorno in particolare per la presenza di pazienti immunodepressi, pensiamo agli HIV positivi, piuttosto che immunocompetenti per questioni idiosincrasiche. La forma batterica presente sembra essere meno patogena di un tempo, ma caratterizzata da una maggior resistenza verso la terapia farmacologia, agli antibiotici come la rifampicina, streptomicina e l'isoniazide. Il mycobacterium tubercolosis sembra ad un certo punto rappresentare un possibile modello di come una forma batterica nel suo percorso evolutivo possa diventare per garantirsi una sua sopravvivenza. Antichità che per certi versi sa anche di futuro.

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