23 novembre 2006

DOVE SONO I MAGI?


Sento lamentarsi troppa gente che sta bene. Forse perchè chi affronta la vita immerso dai problemi si trova ormai in uno stato di rassegnazione. Se penso al tipico esempio del bambino africano povero e denutrito, mi viene in mente soltanto il silenzio. Probabilmente sono anche influenzato dal fatto che ho in mente delle foto, immagini ferme e mute che narrano una sofferenza. Invece mi ricordo che in università, quindi in tutt'altro contesto, quelli che si lamentavano maggiormente erano quelli che andavano bene. Avranno avuto quella carica motivazionale che nel gioco del calcio si usa chiamare grinta, al contrario di quelli incapaci di affrontare altri problemi perchè depressi in difficoltà che non consentono di prenderne coscienza di altre. Tuttavia se si pensa alle persone che stanno bene è inevitabile, per la società in cui viviamo, un rimando alla ricchezza economica. Ebbene, mai come nel periodo in cui un governo vara una finaziaria, sento un acceso brontolare di gente la cui cosidetta pagnotta sul tavolo di casa non manca proprio mai. C'è un diffuso egoismo. Ormai non si può più parlare di gruppo di persone che decidono di condividere dei beni per un reciproco interesse. Tutto quello che viene messo a disposizione per gli altri, anzi anche per gli altri perchè lo si fa per poter avere dei servizi che tutti possono usufruire, viene fatto soltanto perchè imposto dall'alto. Il senso comune è stato mangiato via da una società fondata sull'egocentrismo. Dare agli altri in tutta gratuitità è un gesto d'amore ormai dimenticato.

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