23 aprile 2011
Habemus Papam
Uno psicanalista che forse interpreta la psicanalisi stessa, entra nelle stanze più alte della chiesa cattolica, espressione, forse, di un umanità che ora sente il bisogno di guardarsi dentro. Un' umanità che alla fine si scopre essere semplicemente umana. Non ci potrà mai più essere un Papa, una figura in cui ci sia piena immedesimazione tra il ruolo assunto e il proprio essere individuo. Da ora in avanti possono per l'appunto esistere dei ruoli che sono frutto di scelte, di percorsi, di contesti, ma nessuno potrà più essere posto su un piano mitologico. Tuttavia il Papa del film di Nanni Moretti riesce a trasmetterci un forte messaggio evangelico. Il protagonista lascia la Soglia Pontificia per andare a scoprire se stesso, l'uomo. Si fa insomma uomo come la figura più alta per eccellenza, quella di Gesù che è Dio, un dio che ci ricorda che noi alla fine siamo fatti a sua immagine e somiglianza. Ed è quindi la nostra umanità che ci rende più straordinari di qualsiasi personaggio che possiamo interpretare.
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