
Stiamo tornando ad essere una società chiusa. I segnali che evidenziano questa tendenza sono molteplici. Alle elezioni prevalgono quei partiti che meglio di altri si fanno porta bandiera delle realtà locali. Il mal contento popolare verso l'integrazione sociale con gli extracomunitari è spesso manifestato con ripetuti episodi di intolleranza e con un continuo giudizio negativo della loro presenza. Il rapporto è percepito come conflittuale e soprattutto competitivo. Gli stranieri sono visti come quelli che rubano il lavoro agli autoctoni, fomentano la delinquenza e contribuiscono al degrado sociale. Anche gli scambi commerciali cominciano ad essere visti con diffidenza. I prodotti locali sono indice di garanzia. Nella terra delle mafie sembra che niente sia a discapito della qualità. Eppure noi stessi riponiamo le nostre origini in quei popoli che si sono aperti al mondo. La cultura giudaico cristiana è un percorso lungo le valli della mezza luna fertile. Ma ancora possiamo ricordarci che per tutti noi la cosiddetta cultura occidentale trova origine in quei popoli dell'antica Grecia che si sono aperti al mondo. Esemplificativa é stata la rivalità tra due città tanto diverse come quelle di Sparta e Atene. Chiusa e conservatrice la prima, aperta e progressista la seconda. Pensando a come sia andata la storia, dovremmo capire quale sia la strada migliore da seguire per inoltrarci nel futuro. Un corpo che si autoconsuma conosce solo il proprio passato.
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