02 gennaio 2009

I PASSI DEL NOSTRO DESTINO


Un pensiero va a quei bambini saltati in aria in Afghanistan. Ora sono diventati un ricordo nell'ennesimo tragico video che racconta la storia brutale di questi anni. Si stilano le classifiche delle parole simbolo dell'anno appena passato. Ma se si dovessero fare riferendosi a quest'ultimo decennio, senz'altro sarebbero guerra e attentati. Eppure la storia continua ad andare avanti con l'illusione di essere ciclica per illudere l'uomo di esserci già stato. Non riesce neanche a tornare indietro e non perchè la linea del tempo progredisce inesorabilmente verso il futuro, ma perchè l'uomo ha fatto della cultura la sua principale evoluzione. I ricordi non si perdono, ma si aggiungono sempre nuovi perchè non c'è un istante che sia uguale all'altro. Nonostante tutti suoi errori, nonostante tutte le sue pause, l'uomo è condizionato dal suo sviluppo culturale. Per fermarlo dovrebbe perdere la propria coscienza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...forse intendiamo cose diverse, ma io credo che solo la cecità di cui soffre, impedisce all'uomo di accorgersi che la storia si ripete. Così continua a ricadere negli stessi errori, non per il suo sviluppo culturale, ma per il suo egoismo. Rendersi conto che la storia si ripete, non vuol dire tornare indietro, ma al contrario prendere coscienza della realtà così da evitare di fare gli stessi errori e poter andare avanti...

Robyzd ha detto...

In realtà non era mia intenzione affrontare la questione sul ripetersi o meno della storia. Il concetto che volevo esprimere ti sarà già noto. Sostengo che nonostante tutto l'umanità stia andando avanti. Ci sono quelle che io chiamo delle episodiche frenate. Con questo non voglio sminuire il senso tragico di certi eventi e neppure far finta che il tempo, per ogni singola vita umana, non abbia un certo peso. Ma penso che ormai siamo di fronte ad un evoluzione culturale così collettiva che difficilmente lascia l'essere umano in balia dei propri errori. Sarebbe impensabile quando si hanno alle spalle anni segnati da scelte politiche così nefande. Ma io voglio essere ottimista.
Come al solito scrivevo mettendo giù quelle che si possono definire come estemporanee riflessioni, più che come convinte affermazioni. Lo preciso per giustificare la poca chiarezza di alcuni passaggi come la loro possibile inesattezza, senza naturalmente negare che anch'io abbia le mie idee. Ho scritto:” Eppure la storia continua ad andare avanti con l'illusione di essere ciclica per illudere l'uomo di esserci già stato”. Lungi da me il tentativo di arrampicarsi sugli specchi per spiegare il senso di questa frase. Mi guardo ironicamente, cercando di fare mente locale su che cosa volevo intendere. E' evidente che c'è il richiamo ad una precedente riflessione sul ripetersi della storia, con una piccola venatura polemica più che altro per partito preso. La storia può anche ripetersi. Lo si dice:” E' sempre la stessa storia”. La trama narrativa è fatta da variabili molto condizionate. L'uomo è ancora colui che sa amare ed odiare. C'è il giorno e la notte, il sole e la luna. Negli eventi presenti vedere delle analogie con certe situazioni del passato è innegabile. Ma una ragionevole somiglianza non rende talune soluzioni comunque applicabili per evitare eventuali errori. La storia è anche inesorabilmente tutta un'altra storia. D'altronde se possiamo scegliere noi che cosa non far ripetere (gli errori), stiamo parlando di una ripetizione abbastanza spuria. Nella citazione che ho riportato su facebook “coloro i quali non comprendono la storia, sono condannati a ripeterla”, colgo il bisogno di capire il passato, perchè è facendo mente locale delle proprie esperienze che è possibile andare avanti. Ripeterle diventerebbe una nostalgica farsa teatrale di noi stessi che non siamo più uguali a quelli di una volta. Tra l'altro storicamente i peggiori regimi sono proprio quelli che hanno voluto riproporre antichi fasti come ad esempio in una improponibile imitazione dell'impero romano. Nel dire “comprendere la storia per non ripeterla” c'è un invito ad andare avanti facendo tesoro del proprio passato.