
Il mito di Narciso ha sempre provocato molto interesse. Nella nostra epoca la sua fama è dovuta alle letture che ha saputo fare di esso la psicanalisi. Ma anche nel passato è stato oggetto di numerose riflessioni. Un fanciullo che si suicida perchè non riesce a soddisfare l'amore che prova per la sua immagine riflessa nell'acqua, lascia del tutto esterefatti. Per questo sono state avanzate tutta una serie di ipotesi per spiegare un simile evento tragico come se fosse avvenuto veramente; cercando dunque di uscire dal mito. Tuttavia già in tale ambito ci sono due versioni principali. In una c'è il rifiuto della ninfa Eco, figura che si ricollega al sottile gioco di specchi, nell'altra Narciso dice alla persona che lo ama di suicidarsi se tanto era forte e superiore a tutto l'amore che provava per lui. Da qui poi segue la condanna di Nemesi ad innamorarsi della sua immagine riflessa. Ma per capire come può avvenire nella realtà una simile distruzione di se stessi si dovevano predere in considerazione altre ipotesi. Forse Narciso si vede al contrario brutto e non riesce a reggere questa sua condizione. Forse Narciso aveva una sorella gemella, prematuramente scomparsa, di cui si era innamorato. Nella sua immagine riflessa vedeva il continuo dissolversi di un amore impossibile. O forse, ritornando nell'ambito mitico, Narciso rimane vittima di se stesso perchè ha lo sguardo che uccide, il mal occhio. Alla fine la morte di un ragazzo, bello o brutto che fosse, rappresenta una tragedia che nella tematica del suicidio mantiene quel senso di mistero che difficilmente ancora oggi si riesce a dipanare.
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