23 ottobre 2008

LA VITA EQUILIBRATA DI UN MEDICO


Assolutamente inammissibile e ingiustificabile il comportamento di un medico di base che si è dimostrato silenziosamente stizzito nei confronti dei suoi pazienti che, per l'attesa, si sono ritrovati a dover essere visitati oltre l'orario di ambulatorio. Di fronte ad un orario di lavoro quantitativamente ridicolo, anche se opportunamente pensato per far valere il profilo qualitativo di una simile professione, non bisognerebbe dimostrare cedimenti che possano inficiare il rapporto con il proprio paziente. Per poter fare il medico bisogna avere la vocazione, cioè avere una particolare sensibilità verso un certo tipo di vita. Secondo me il medico non dovrebbe neanche essere retribuito. E' un tipo di professione o meglio di missione quella del medico che per definizione non può essere convertita in un certo valore monetario. Questo in linea teorica, è ovvio che poi anche un medico è una persona che deve poter vivere. Sarei contrario anche al matrimonio. Un medico non dovrebbe sposarsi. La dedizione che deve avere verso i suoi pazienti devrebbe essere totale, senza distrazioni. Tutto questo sempre in linea teorica. In realtà la perfezione è qualcosa appunto di teorico, quindi mai raggiungibile. Nella sua naturale bassezza l'uomo può crescere soltanto con l'esperienza che nasce dai rapporti umani. Quello famigliare è arricchente. Ecco dunque che paradossalmente è grazie ad un impegno al di fuori della propria missione che l'uomo aggiunge ad essa maggior qualità. L'isolamento porta soltanto all'oblio.

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