04 giugno 2008

UN PELO FUORI POSTO


E' una società cronicamente malata. Lo si può capire da tante piccole cose, da comportamenti che sembrerebbero essere insignificanti, ma che invece sono la spia di qualcosa che non va. Uno di questi è la diffusissima mania di depilarsi che hanno praticamente tutte le ragazzine. In genere la prima peluria pubica e ascellare, sotto gli stimoli degli ormoni androgeni, si nota intorno agli undici anni. E' un evento indicativo della propria maturità sessuale, del proprio processo di crescita. C'è un ansioso entusiasmo nel vedere il proprio corpo cambiare assumendo quelle peculiarità tipiche dell'individuo adulto. La pubertà segna il passaggio tra l'infanzia e l'adolescenza, tra un periodo di profondo accudi mento e di curiosa esplorazione. Eppure nel momento in cui il pubarca si manifesta la prospettiva è già quella di arrivare alla depilazione il prima possibile. La pelle deve essere liscia e vellutata, come se non potesse essere altrimenti in una ragazzina. Avere qualche pelo sulle braccia non è tollerabile. Forse non è addirittura tollerabile crescere. C'è un'anoressia psicologica di fondo con la tendenza a far ritornare il proprio corpo alle condizioni prepubere. D'altronde è un meccanismo di protezione visto che gli adolescenti degli ultimi decenni sono stati soggetti a critiche esagerate. Questo si è verificato per il semplice motivo che a fronte dei cambiamenti sociali che hanno modificato il ruolo degli adolescenti, i genitori non hanno saputo proporre un nuovo tipo di dialogo, ma si sono rifatti agli schematismi del passato. Confronti ormai improponibili con epoche in cui forse l'adolescenza era soffocata dalle necessità della vita, hanno spinto sempre più giovani ragazze a controllare in modo maniacaale il proprio corpo.

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