
La Lombardia è considerata la locomotiva d'Italia. E' il confronto positivo con tutto quello che non va in questa nazione. Altre regioni sono invece associate alla criminalità organizzata. Non si può parlare di Sicilia senza la mafia, di Calabria senza l'ndrangheta, di Campania senza la camorra. A volte i confini tra la legalità e l'illegalità non sono netti. Ma dove il male può avere un nome si sa per lo meno da che parte stare. Il martirio può avere una direzione ben precisa. La Lombardia ovviamente nella sua corsa produttiva non riesce ad essere immune dall'operato di certe organizzazioni criminali che conoscono ormai molto bene il mondo degli affari. Ma forse non si tratta soltanto di persone che salgono e scendono da un treno ad alta velocità, moderno ed efficiente, dunque senza crepe. Forse è la stessa struttura su cui si muove la Lombardia che rappresenta qualcosa che non è poi così tanto lontano dalle varie mafie italiane. Nel momento in cui il potere è in mano ad una setta, che loda un delinquente, non si può non pensare che non ci sia un sistema clientelare, dove possono nascere tante piccole ingiustizie. Ma se ci si limitasse soltanto a questo non ci sarebbe confronto: l'efficienza in Lombardia non ha confronti con il posto di lavoro garantito a Napoli se si accetta il sostegno della camorra. Questo perchè da una parte c'è un sistema che alla fine non danneggia nessuno perchè è pieno di possibilità. La camorra invece uccide. Così almeno era fino all'altro ieri. Oggi è un discorso che non vale più perchè in Lombardia c'è la sanità.
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