10 maggio 2007

MANI AVANTI


Se si vuole pensare ad un animale che rappresenti i politici italiani il camaleonte appare essere ideale. Cambia colore come spesso sanno fare i nostri parlamentari passando dal rosso al nero o viceversa con sorprendente disinvoltura. In questo periodo ho la percezione che stiano maturando le premesse che faranno fare il salto evolutivo all'attuale ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro. Personaggio simbolo del periodo di mani pulite che, tolta la tonaca da magistrato, è entrato in politica facendo della legalità uno dei principali punti del partito da lui stesso fondato, l'Italia dei Valori. Ha sempre fatto parte della coalizione di sinistra, ma a detta di tutti, sembra essere più idoneo a quella di destra sia per i modi, tipici dell'uomo del fare, sia per le idee che certamente sono in antitesi con quelle delle componenti più radicali. Non nego di avergli dato la mia preferenza elettorale alle ultime elezioni, senza pentirmene tutt'ora. Rappresenta quella formazione politica che trova simpatie in chi non appartiene ad una cultura propriamente di sinistra, ma che nello stesso tempo si dissocia senza se e senza ma da una cultura di destra che ha fatto quadrato principalmente intorno ad un delinquente. Non sembra essere legato ai poteri forti e una dimostrazione viene dal suo attuale operato nelle infrastrutture. Il suo stesso partito risulta essere più vicino alle problematiche della gente piuttosto che agli interessi particolari di alcuni. Ma qualcosa sembra che stia cambiando. Sta mettendo le mani avanti. Ha cominciato a sparare a zero sul futuro partito democratico, magari anche a ragione, ma senz'altro in modo sconveniente, su una nota rivista del biscione. Fa il finto tonto dicendo che il family day, manifestazione che io considero scandalosa, non avrà una valenza politica o comunque di critica verso i DICO (se esistono ancora). Partecipa ai dibatti sulle tv locali lombarde ricevendo le simpatie dei più cinici giornalisti servi e schiavi dell'informazione di destra. Non cambierà casacca durante questa legislatura perchè è un signore. Certamente se il candidato del centro destra non sarà più Silvio Berlusconi, allora non farà più parte della sinistra italiana alle prossime elezioni. Chissà se questi miei pregiudizi risulteranno essere assolutamente ingrati e sbagliati. Speriamo.

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