10 aprile 2007

IN TEORIA BIOLOGICA


Ormai la gente pensa di parlare come se fosse la bocca della verità. Questa è intesa nel senso romano del termine, come qualcosa oltre la quale non è più possibile andare, invece che nel significato greco di qualcosa svelato. Essendo creduto finito il tempo delle scoperte si fanno teorie pensando che esse siano universali. Bisognerebbe avere la consapevolezza di capire che una teoria può essere frutto di un ragionamento personale ed essere sottoposta ampiamente alle confutazioni degli altri. D'altro canto ci sono teorie ampiamente accettate, ma non per questo non più sottoponibile a dei processi evolutivi. Riguardo al concetto di teoria si esprime lo storico della scienza Prof. Enrico Bellone in un suo recente scritto intitolato per l'appunto "l'origine delle teorie". Interessanti sono le sue argomentazioni finalizzate a sostenere che l'origine e la trasformazione delle teorie siano fenomeni di tipo biologico. Associa questo tipo di problema a quello avviato da C. Darwin a proposito dell'origine della specie; ci sono gli antenati, ma spesso mancano i fossili. Prende in considerazione come esempio la teoria eliocentrica di Copernico che nel suo percorso storico da una mente all'altra subisce notevoli mutamenti tanto che copernicani come Keplero e Galileo stravolgono radicalmente alcune affermazioni espresse nei suoi scritti fondamentali. Siamo infatti in epoche diverse e le reti neuronali dei due scienziati hanno altri stimoli. L'evoluzione delle teorie non è retta da un progetto e non tende a nessuno scopo. Non si sta parlando di regole di ragionamento, ma di quelle norme corporee che nei nostri cervelli ci permettono di descrivere la realtà soggetta a continui cambiamenti.

Nessun commento: