
Bisogna bandire le cluster bomb, i micidiali ordigni «a grappolo» che con l'esplosione diramano in un raggio di diverse centinaia di metri un gran numero di proiettili di dimensioni minori. A questo proposito si sono impegnati 46 paesi alla conferenza di Oslo, che ne vieteranno l'uso dal 2008. Di parere opposto sono stati paesi come il Giappone, la Romania e la Polonia, per non parlare degli Usa, della Russia e della Cina che hanno ritenuto addirittura di non dover partecipare nemmeno al dibattito. Le bombe a grappolo scendono dal cielo contro un determinato obbiettivo, ma poi disperdono il proprio potenziale di morte mietendo vittime tra i civili. Si ritiene che da questo punto di vista siano più tremende delle mine antiuomo, causando menomazioni gravi e facendo morire i soliti poveri bambini. Il coinvolgimento in termini di vittime civili che assumono sempre più le guerre di oggi rendono giustificazione a chi ritiene che la soluzione bellica non debba neanche essere presa in considerazione. Come non pensarla ugualmente quando si considera la difesa della vita delle persone una priorità assoluta. Eppure all'orizzonte ci sono altre guerre e dunque ci saranno altre persone innocenti uccise. Sembra essere passato un secolo da quando si parlava delle cosiddette bombe intelligenti. La nostra difesa non deve valere il prezzo della vita di un bambino.
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