
Il matto è una persona che vive in un mondo tutto suo, in cui i rapporti con gli altri, con l'ambiente e con se stesso sono alterati. E' una persona che si è persa, senza ricordare neppure quale possa essere la propria meta. Per questo motivo non ha bisogno di vivere lontano dalla realtà, magari rinchiuso dentro quattro mura, rischiando di essere ulteriormente catapultato in un mondo che non esiste se non nella sua testa. Ha invece bisogno dell'amore delle persone che lo possano guidare lungo un cammino difficile che altrimenti in solitudine sarebbe impossibile fare. Infatti il problema dei matti è che non hanno più le gambe della ragione per poter andare avanti; sono fermi come se fossero caduti dentro un pozzo, buio, senza luce e vie d'uscita, dove la solitudine crea un mondo soltanto fantasioso. La percezione degli stimoli è alterata. E' un pò la cosa che succede alle persone chiuse per giorni in isolamento, il proprio cervello prosegue costruendosi intorno quello che in realtà non è presente. Questo fatto rientra tuttavia anche nelle normali capacità della nostra mente ovvero di aggiungere al mondo anche quello che non percepiamo per dare senso alle cose. Ad esempio tutti noi se vediamo una persona dietro ad un palo, la pensiamo intiera, pur non vedendone una parte. Fortunatamente oggi non ci sono più i manicomi, almeno in Italia e inoltre si cercano di portare avanti progetti di inserimento e di relazione per poter ridare ai matti quello che hanno perso. Noi possiamo essere la loro luce e le loro stampelle fino a renderli sempre di più autonomi. Infatti è fondamentale rendersi conto che una persona matta ha un organo malato che va curato, ma che è appunto sempre una persona come tutti noi.
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