
Vi siete mai chiesti chi sia il nemico che avete di fronte? Ebbene, malattie e calamità naturali a parte, il volto del nemico è semplicemente quello di un uomo. Basta leggere le pagine di diario scritte da un vietcong e inserite nel libro "Niente e Cosi Sia" di Oriana Fallaci per capirlo. Un vietcong non era una formica da schiacciare, ma un uomo che va in guerra pensando ogni giorno alla sua amata che ha dovuto lasciare. Insomma è un uomo che ama, che dice di aver sacrificato tutto per il suo paese: la sua famiglia, il suo lavoro, la sua felicità. Nel suo diario affiora tutto l'emozionante entusiasmo per il poter fare un momentaneo ritorno a casa. Lascia da parte per un attimo il pensiero di dover andare a combattere l'aggressore americano, per dirsi di sentirsi pazzo di felicità perchè andrà a rivedere sua mamma e i suoi parenti. Ci fa battere il cuore quando con una delicatezza sconcertante descrive il suo incontro con l'amata Can:"...poi ambedue abbiamo l'impulso di gettarci le bracia al collo. Ma ci tratteniamo: non sta bene, troppa gente ci guarda. E ci sfioriamo appena le mani...".
Al di là della guerra che fortunatamente non stiamo vivendo, se ci capita di litigare o di arrabbiarci con una persona, sarebbe opportuno per un momento fermarsi a pensare che stiamo guardando negli occhi un uomo come noi. Allora ci accorgiamo che il volto del nostro nemico non è quello del diavolo, ma è quello di una persona che ci narra un vissuto. Se comprendiamo questo capiamo che abbiamo di fronte un nostro fratello.
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