
Prevenire è meglio che curare. Lo sappiamo bene che ci dobbiamo lavare i denti per evitare che si formi la carie. Ci è entrato in testa probabilmente anche grazie ad una martellante campagna pubblicitaria. Ai bambini si insegna che bisogna fare come la formica e non come la cicala. In medicina già la vaccinazione si può considerare come una sorta di prevenzione e sono sempre più richiesti test di screening per scongiurare o prendere in tempo eventuali patologie. Dal prevenire la fame al prevenire la malattia: l'uomo sa che bisogna agire pensando anche alle conseguenze future. E' un pò rischioso vivere alla giornata. Insomma quello della prevenzione è un concetto positivo. Dal punto di vista biologico ogni specie tende a creare condizioni preventive per dare un futuro alla propria prole e quindi alla trasmissione del proprio patrimonio genetico. Mi vien quasi da dire che la prevenzione è scritta nel nostro DNA. E' qualcosa di talmente radicato, logico, necessario che sembra incontrovertibile. Tuttavia nel primo lustro del nuovo millenio la parola prevenzione è stata associata alla parola guerra. Se si può trovare l'idea che ha caratterizzato questi anni secondo me è stato proprio il diffondersi del concetto di guerra preventiva. Come mettere in dubbio qualcosa che ha a che fare con la prevenzione? Il problema è che si previene per non avere eventi negativi; nel caso della guerra preventiva invece si determina l'evento negativo. Ci ritroviamo in una situazione in cui viene associato qualcosa di giusto, il prevenire, con qualcosa di sbagliato, il fare la guerra. Forse tutto questo si ben addice ad un epoca in cui le contraddizioni sono all'ordine del giorno, ma bisogna stare attenti a non cadere nell'illogico. La guerra preventiva è come prevenire la morte con la morte stessa.
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